Eficia, il Napoli della gestione dell’energia
Il Napoli è appena stato incoronato campione d’Italia e l’azzurro è sicuramente il colore di un futuro entusiasmante. I parallelismi con EFICIA non finiscono qui, anche se forse non sono evidenti, ma ci è sembrato divertente notare alcune somiglianze.
Innanzitutto, un’intenzione comune: essere innovativi per avere successo! Al Napoli, come in Eficia, la tecnologia è al centro della nostra strategia, che combiniamo con valori forti e un’assoluta fiducia nel futuro. Nel calcio, come nel pilotaggio energetico, l’alleanza tra persone e scienza dei dati è diventata la ricetta ideale.
I dati sono onnipresenti nello sport di oggi, utilizzati sia per capire dove ci troviamo sia, soprattutto, per identificare il potenziale e le aree di miglioramento, proprio come facciamo noi con i nostri strumenti intelligenti e i nostri esperti di energia ogni giorno per trovare modi per risparmiare energia nei vostri edifici.
Essere leader non è sempre facile, ma il successo di tutti è stato costruito con uno spirito positivo, volutamente collettivo e, soprattutto, sostenibile. Due storie affascinanti e una visione all’avanguardia del calcio per l’una e della gestione dell’energia per l’altra, Eficia è diventata leader nella performance energetica degli edifici in soli 10 anni.
Anche il Napoli è sempre stato innovativo, soprattutto nel reclutamento dei giovani calciatori, e questa strategia vincente è anche quella di Eficia, che ha sempre puntato sul futuro formando e sostenendo i giovani talenti.
La parte più difficile del successo è mantenerlo e continuare a innovare, ed è esattamente quello che stiamo facendo in Eficia, generando una media del 20% di risparmio energetico in oltre 3.000 edifici in tutta Europa. Adattandoci quotidianamente per raggiungere i nostri obiettivi e quelli dei nostri clienti in Italia, Francia e Spagna. Creare costantemente nuovi strumenti e affidarsi a team reattivi.
Tutti questi fattori fanno sì che nel 2023 il Napoli ed Eficia siano diventate dei punti di riferimento nei rispettivi settori.
Il successo non arriva da un giorno all’altro, ma si costruisce.
La tecnologia come rimedio ?
Nonostante l’arrivo della primavera e il fatto che il periodo invernale sia ormai lontano, il mercato dell’elettricità non molla la presa. I prezzi dei contratti a termine per il prossimo inverno dovrebbero aumentare in Italia. Questi contratti sono essenziali per i fornitori di energia e le aziende per coprire i consumi futuri.
Comunque, finora i prezzi dei contratti in Italia ci sono stabilizzati. Dall’inizio dell’anno, infatti, il MWH ha un prezzo medio di 146,53€, a fronte di un prezzo medio di 150€ per l’anno 2022. Nel 2021, invece, il costo del MWH non ha superato i 100€, con una media di 95,6€ /MWH.
Mentre i prezzi di riferimento per l’energia sono in crescita, le innovazioni non sono mai state così fiorenti per aiutare le aziende e le organizzazioni pubbliche a ridurre i loro consumi. La tecnologia è onnipresente nelle soluzioni che accompagnano la transizione dei nostri modi di produzione e consumo per renderli più sostenibili.
Tra queste tecnologie, l’intelligenza artificiale e l’Internet degli oggetti sono particolarmente promettenti. Ci permettono di monitorare e ottimizzare il consumo energetico di edifici, industrie e persino intere città in tempo reale.
Gli edifici connessi dotati di sensori e attuatori intelligenti, ad esempio, possono regolare automaticamente la temperatura, la luce e la ventilazione in base alla presenza e alle abitudini degli occupanti, ma anche alle condizioni atmosferiche e alla loro inerzia. L’IoT consente anche una migliore gestione delle reti elettriche e un’integrazione più efficiente delle energie rinnovabili.
Inoltre, le tecnologie di stoccaggio dell’energia, come le batterie, dovrebbero contribuire a risolvere il problema dell’intermittenza delle fonti di energia rinnovabili. I progressi in questo settore renderebbero le batterie più accessibili e più efficienti, consentendo l’accumulo in volume dell’energia prodotta da pannelli solari e turbine eoliche.
Infine, le innovazioni nella mobilità elettrica e nell’idrogeno verde offrono alternative più sostenibili ai combustibili fossili nel settore dei trasporti.
Le opportunità ci sono, dobbiamo solo coglierle.
Secondo gli scenari del GIEC, il progresso tecnologico deve essere un elemento importante per raggiungere i nostri obiettivi a basse emissioni di carbonio e limitare il riscaldamento globale.
In definitiva, la crisi energetica su scala europea è un’opportunità per accelerare questa transizione e combattere il riscaldamento globale, introducendo massicciamente le tecnologie nei nostri nuovi usi.
Il futuro lo dirà.
Cambio dell’ora : le GreenTech hanno reso obsoleto il cambio dell’ora ?
In Italia, il cambio dell’ora come lo conosciamo oggi è stato introdotto nel 1976, tre anni dopo la prima crisi petrolifera, che ha avuto importanti conseguenze economiche e ambientali per i Paesi occidentali. Questo periodo ha segnato l’inizio embrionale delle prime azioni europee a favore dell’ambiente. Inoltre, questa misura era inizialmente un’idea, quella di Benjamin Franklin, attuata infine durante gli anni bui della Prima guerra mondiale per “partecipare” allo sforzo bellico, prima di essere abbandonata nel 1945.
Venticinque anni dopo la sua armonizzazione a livello europeo, ci si chiede se sia ancora pertinente mantenere questa politica, che produce sempre meno benefici. La questione è tanto più importante in quanto i risparmi energetici prodotti dalle tecnologie sviluppate dall’ecosistema GreenTech stanno generando molti più risultati.
L’obiettivo del cambio dell’ora era quello di sincronizzare la luce naturale del sole con le nostre attività umane, per limitare in particolare l’uso dell’illuminazione artificiale, che è fonte di notevoli consumi, soprattutto nelle comunità.
Dall’inizio degli anni Duemila, il cambio dell’ora ha prodotto risultati sempre più scarsi, compensati dal massiccio sviluppo di innovazioni ambientali che favoriscono riduzioni significative del nostro consumo energetico. Nel 1996 il cambio dell’ora produceva un risparmio di 1200 GWh all’anno, sceso a 567 GWh nel 2017 secondo i dati di Terna.
Come le tecnologie sono diventate più efficienti rispetto al cambio dell’ora
Il calo dei risparmi prodotto dal cambio dell’ora si spiega in particolare con la diffusione di sistemi di illuminazione più efficienti, come le lampadine a basso consumo e i sistemi a LED. I risultati sono inoltre compensati da un aumento dei consumi legati all’aria condizionata, al riscaldamento e agli elettrodomestici, il cui utilizzo è in crescita negli anni.
Inoltre, alcuni settori economici come il turismo o le attività ricreative possono beneficiare dell’ora legale, mentre altri, come l’agricoltura o i trasporti, possono essere penalizzati. Ma non solo.
Oggi i risparmi prodotti da alcune GreenTech superano di gran lunga quelli generati dal cambio dell’ora. I risultati prodotti dall’ecosistema sono oggi favoriti da tecnologie in continuo progresso, da un contesto di mercato difficile e da normative che in Francia sono diventate molto più stringenti sotto la spinta del decreto sul terziario.
Al di là dell’obsolescenza di una politica sempre meno realistica, non potremmo fare dello sviluppo delle GreenTech e delle loro tecnologie una questione nazionale?
L’intelligenza artificiale nella gestione energetica degli edifici
A causa del caro-bollette energetiche, entro il primo semestre del 2023 in Italia saranno a rischio circa 120.000 imprese del terziario e 370.000 posti di lavoro. È quanto emerge dalle stime di Confcommercio-Imprese per l’Italia sulla continua crescita dei costi energetici e su un tasso di inflazione vicino all’8% a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche. È quindi fondamentale trovare soluzioni per ridurre i costi in modo significativo e sostenibile per limitare l’impatto di questa inflazione.
BMS: una fonte di dati affidabile e tecnologica per definire i vostri obiettivi energetici
Negli ultimi dieci anni, le grandi aziende hanno intrapreso la svolta digitale integrando nuovi utilizzi nella gestione del proprio patrimonio immobiliare, in particolare attraverso l’implementazione di sistemi di gestione degli edifici. Questi sistemi di controllo sono una vera e propria miniera d’oro, spesso poco sfruttata, che permette di concentrare i dati energetici provenienti da contatori, sensori, automatismi e oggetti connessi, per avere una visione in tempo reale dei propri asset e fissare obiettivi di performance energetica. Questo mattone di hardware e tecnologia è quindi il primo passo di una strategia di “smart building”.
Attraverso i sistemi BMS, l’utilizzo dei Big Data nella gestione energetica degli edifici ha favorito la nascita di nuove tipologie di servizi, in particolare grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale è diventata così una delle forze trainanti della transizione energetica, aiutando a individuare le principali aree di ottimizzazione e a determinare i piani di investimento. Con questo nuovo tipo di dati, l’edificio diventa più “leggibile” dal punto di vista del suo comportamento di consumo, che può essere analizzato e ottimizzato in tempo reale.
In Eficia, l’esperienza umana completa la combinazione utile nell’analisi dei dati.
Controllare l’illuminazione per generare risparmi energetici
L’intelligenza artificiale (AI) si riferisce a tutte le tecnologie utilizzate per creare macchine in grado di simulare l’intelligenza umana. Si basa su algoritmi che consentono ai BMS, ad esempio, di elaborare i dati e imparare da essi. Questo permette ai sistemi di pilotaggio di migliorare con l’elaborazione di nuovi dati, consentendo loro di risolvere autonomamente problemi complessi, come ad esempio anticipare gli scenari di accensione delle apparecchiature HVAC.
Con l’intelligenza artificiale, l’edificio è anche in grado di integrare molto meglio l’utilizzo da parte degli occupanti e l’impatto degli elementi esterni sulla sua inerzia termica, che possono essere anticipati grazie agli algoritmi intelligenti che stiamo sviluppando. Con l’intelligenza artificiale, le decisioni e gli scenari migliorano a ogni iterazione e contribuiscono alla sostenibilità dell’edificio.
I vostri dati energetici sono una leva di performance per la vostra azienda
L’intelligenza artificiale apre l’accesso al rilevamento precoce delle derive del consumo energetico e rivoluziona l’aspetto in tempo reale del processo decisionale per i team operativi. Questa nuova base tecnologica, elemento chiave dello smart building, traduce i complessi dati dell’edificio e le competenze energetiche in un concetto operativo unificato che può essere automatizzato, rapido e accessibile a tutti, il tutto con una velocità di calcolo ineguagliata dai team umani.
Con l’Intelligenza Artificiale, l’edificio diventa finalmente “intelligente” e acquisisce una nuova capacità analitica degli usi per anticiparli, per proporre nuovi scenari, integrando numerosi dati, cosa che non sarebbe possibile per l’occupante e/o il gestore. L’edificio si comporta quindi in modo più dinamico nei confronti dei suoi occupanti. I dati integrati e continuamente analizzati sono costituiti da:
– Le diverse attività pianificate nelle varie aree dell’edificio: orari di occupazione, occupazione attuale e futura, eventi pianificati, segnali di allarme.
– Le caratteristiche termiche dell’edificio: inerzia termica, esposizione alle radiazioni, attività che influiscono sulla temperatura attuale e futura.
– Coordinamento delle apparecchiature e loro funzionamento: coordinamento tra le apparecchiature, considerazione della disponibilità delle apparecchiature al momento t, guasto attuale
– Previsioni meteorologiche: aumenti e diminuzioni di temperatura, vento, radiazioni al tempo T e in futuro.
– Qualità dell’aria nell’edificio: CO2 e umidità, opportunità o necessità di rinnovare l’aria
– Le condizioni contrattuali di fornitura dell’energia: potenza sottoscritta, ore di punta e non di punta.
– Opportunità di ridurre le dimensioni della rete
– Revisione regolare dei parametri delle apparecchiature HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento).
– Vincoli commerciali degli occupanti dell’edificio e/o dei clienti
Dare un cervello al vostro edificio con una soluzione di controllo
Rendere gli edifici intelligenti, capaci di autoregolarsi pur rimanendo controllabili a distanza, è il modo più rapido e meno invasivo per risparmiare energia e facilitare il funzionamento degli edifici.
Infatti, grazie all’integrazione e allo sfruttamento di questi dati, l’AI permette di comprendere gli usi degli occupanti di un edificio, le loro anticipazioni, la proposta di nuove impostazioni. I risultati diretti sono una riduzione dei consumi e dei costi energetici; una riduzione del tasso di guasti, usura e tempi di intervento; una riduzione del numero di interventi di manutenzione inutili o inefficaci; un aumento della disponibilità delle apparecchiature, della qualità del servizio e della reattività; e del comfort degli occupanti.
Tecnologie: dimmerazione della luce ed esperienza dell’utente
Nell’ambito del loro progetto LED, molte aziende hanno potuto implementare la dimmerazione dell’illuminazione grazie alla tecnologia DALI. Al di là del risparmio energetico generato dall’implementazione dei LED, fino a che punto si può spingere la tecnologia, in particolare per quanto riguarda il comfort e l’esperienza degli occupanti?
Che cos’è la dimmerazione?
La dimmerazione consiste nel modulare il flusso di una sorgente luminosa (ad esempio un gruppo di lampade) da un dispositivo di controllo. Più luce solare c’è, più il sistema sarà in grado di ridurre l’illuminazione delle lampade interne, mantenendo lo stesso livello di luce per tutto il giorno.
Controllo dell’illuminazione per generare risparmi energetici
Un sistema che permette di modulare l’intensità dell’illuminazione in base alle reali esigenze delle aree di un edificio genera naturalmente un risparmio energetico: meno illuminazione significa meno consumi.
Tuttavia, la massimizzazione del ritorno sull’investimento derivante dall’installazione di un tale sistema dipende da diversi parametri:
- Alcuni edifici beneficeranno di questa tecnologia più di altri a causa della loro esposizione alla luce, della superficie vetrata, del potenziale luminoso di ogni spazio, ecc.
- Il primo passo consiste nel sostituire tutte le lampade con i LED, che consumano fino all’80% in meno di elettricità rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza.
- Questo sistema non è sufficiente a livello di edificio. È essenziale investire in un’intelligenza in grado di controllare il sistema per regolare automaticamente la luminosità desiderata a distanza.
- Sebbene i sistemi di oscuramento possano generare risparmi energetici, il maggior consumatore di energia rimane il riscaldamento.
L’esperienza degli occupanti al centro del pensiero energetico
Pochi affrontano il tema degli edifici intelligenti dal punto di vista del comfort e delle condizioni termiche. La questione del riscaldamento è spesso associata al concetto di comfort, ma non è l’unico fattore di influenza. L’illuminazione di un edificio commerciale ha un impatto significativo sull’esperienza e sulle sensazioni degli occupanti.
L’esposizione a bassi livelli di luce durante il giorno e a una luce intensa la sera può disturbare l’orologio biologico.
Alcuni studi indicano addirittura le conseguenze sulla qualità e sulla quantità del sonno, e quindi una fonte di alterazione dell’umore, una fonte di stress e, in ultima analisi, una causa di degrado della salute. Al contrario, un ambiente ben illuminato può migliorare le prestazioni e aiutare le persone a godere di un sonno più profondo e riposante. Un circolo virtuoso di produttività, energia e benessere.
Uno studio condotto dal Lightning Research Centre ha esaminato l’argomento: i partecipanti che lavoravano in cinque uffici americani hanno indossato un misuratore di luce in estate e in inverno per valutare la loro esposizione alla luce. Hanno anche registrato i tempi di sonno, le ore di veglia e l’umore. Le persone esposte alla luce intensa tra le 8.00 e le 17.00 hanno riportato meno disturbi del sonno e depressione.
Una buona illuminazione elimina anche l’abbagliamento e le ombre, riducendo il rischio di caduta. Questo aspetto è particolarmente critico negli ambienti di lavoro pericolosi, dove la salute e la sicurezza sono fondamentali, e dove gli scivolamenti e gli inciampi sono responsabili di circa un quarto degli infortuni gravi.
Infine, il controllo dell’illuminazione attraverso la modulazione dell’intensità può anche creare atmosfere diverse in momenti diversi della giornata o in aree diverse. Nella vendita al dettaglio, ad esempio, la disposizione dell’illuminazione è un elemento importante del concetto, che consente di evidenziare i prodotti per zona.
Noi di Eficia facciamo tutto questo e molto di più, spingendo sempre più in là la tecnologia per ottimizzare l’uso quotidiano dell’illuminazione e di altre apparecchiature che consumano energia.
Gli italiani sono diventati più virtuosi?
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a una diminuzione dei consumi energetici in Italia, soprattutto nel nord del Paese. Infatti, nel 2022 i consumi sono diminuiti dell’1% rispetto al 2021 e la domanda di energia da parte delle imprese è diminuita del 5,4%.
Tuttavia, possiamo ritenere che questa diminuzione sia attribuibile a una presa di coscienza collettiva e a profondi cambiamenti nei nostri usi o solo alla paura dell’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia sui nostri portafogli? E soprattutto, è una goccia sufficiente? Soprattutto se guardiamo a Paesi vicini come la Francia, che ha registrato un calo dei consumi energetici di quasi l’8,5% entro la fine del 2022.
Valentina Rizzoli, psicologa sociale dell’Università La Sapienza, ha dichiarato in un’intervista all’ASviS dell’11 luglio 2022:
“Si nega ancora il problema dell’ #emerganzaclimatica. Perché non agiamo? Facciamo fatica a capire quali azioni individuali siano realmente efficaci a contrastare il riscaldamento globale.”
A livello di popolazione, è difficile attribuire questi risultati a profondi cambiamenti nei nostri modelli di consumo. La ragione principale di questo calo è direttamente collegata alla crisi energetica e all’aumento senza precedenti dei prezzi di fornitura, che ha costretto molti privati e professionisti a cambiare i loro usi, creando rischi operativi per molte piccole e medie imprese.
Gli incentivi statali hanno avuto scarso effetto, anche se le politiche pubbliche volte a contenere gli effetti dell’aumento possono essere considerate un valido aiuto.
In Italia, l’attuazione del PNRR mira chiaramente ad agire sulle infrastrutture esistenti per renderle più sostenibili, ma è sufficiente?
L’evoluzione della consapevolezza è una realtà, ma è lenta e i mezzi di azione per combattere i nostri eccessi energetici sono ancora troppo poco sviluppati. Cambiare le nostre abitudini richiederà quindi l’educazione e l’impatto di ciascun individuo in questo sforzo necessariamente collettivo.
Al di là di questa consapevolezza generalizzata, siamo convinti che la modifica dei nostri usi debba passare attraverso un rafforzamento dell’innovazione e delle tecnologie che consentono un consumo migliore. Ci sono ampi margini di miglioramento e l’attuazione di regole di gestione più virtuose è un obbligo se vogliamo trasformare in modo sostenibile il nostro approccio alla sfida del secolo.
L’implementazione di tecnologie e servizi che consentano agli edifici di essere più efficienti dal punto di vista energetico è una delle chiavi. Le risposte si trovano già in parte nell’ecosistema di aziende innovative che lavorano quotidianamente per trasformare mentalità e abitudini, in particolare attraverso l’implementazione di strumenti spesso poco costosi e non invasivi.
Lo Stato dovrebbe partecipare a questa democratizzazione e partecipare ancora di più alla promozione delle soluzioni esistenti che hanno dimostrato la loro validità nel raggiungere i nostri obiettivi di sobrietà.
Comuni: un patrimonio edilizio complesso a fronte di un’impennata dei prezzi
Quest’inverno, molte autorità locali hanno dovuto prendere decisioni per far fronte all’aumento dei prezzi dell’elettricità: chiusura di piscine e musei, riduzione delle decorazioni natalizie, abbassamento delle temperature nelle scuole, ecc. La maggior parte degli enti locali hanno dovuto rinegoziare i propri contratti energetici, rendendosi conto dell’aumento e della volatilità dei prezzi dell’energia e, in alcuni casi, vedendo il proprio budget energetico quadruplicato o quintuplicato.
“È un po’ un peccato vedere che questa consapevolezza delle questioni energetiche sia il risultato di un problema di budget e non di ambiente, ma è comunque importante che questa consapevolezza sia avvenuta”, commenta Alric Marc, fondatore di Eficia, un’azienda francese esperta in gestione dell’energia per edifici terziari e autorità locali recentemente citata dall’UGAP (organismo francese).
Continua: “Queste ultime settimane ci hanno permesso di capire che le autorità locali non sanno cosa consumano realmente e da dove provengono i loro consumi. Una piscina non si consuma come un municipio, né come una scuola, ecc. In una comunità, nessun edificio funziona come un altro, rendendo particolarmente complessa la gestione e il controllo dell’energia. Oggi è essenziale che facciano il punto su come consumano energia e che monitorino i loro consumi su base giornaliera.
Alric Marc deplora il fatto che le azioni intraprese finora per ridurre il proprio bilancio energetico e partecipare allo sforzo commune siano state “soluzioni a breve termine, anche molto a breve termine”.
L’obiettivo ora è far durare questi guadagni, farli accettare e soprattutto farli in modo più intelligente. Perché la chiusura di una piscina non può essere una soluzione a lungo termine. D’altra parte, è possibile risparmiare energia a medio termine investendo nel passaggio dell’illuminazione pubblica a lampadine a LED, nella sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento a gasolio con pompe di calore, ecc. Questi sono solo esempi, ma credo che il 2023 sarà un anno di forti investimenti da parte delle autorità locali in soluzioni energetiche, sia per il riscaldamento che per l’illuminazione o per la regolazione e i sistemi intelligenti di gestione dell’energia. E a lungo termine, gli enti locali devono attuare una vera e propria politica di gestione dell’energia per raggiungere la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra stabilita dall’Europa. Per un comune, questo significa anche risparmiare energia nel parco edifici e veicoli. I team interni dovranno occuparsi della questione energetica.
Per andare oltre, sono già disponibili soluzioni per ridurre la bolletta e l’impatto energetico, e presto potrebbero essere creati nuovi posti di lavoro dedicati all’energia all’interno delle autorità locali.
Babbo Natale, anche tu puoi risparmiare energia!
Babbo Natale prepara tutti i giocattoli di Natale durante l’anno e li consegna a tutti i bambini del mondo il 25 dicembre. Si tratta di un sacco di soldi per una persona che gestisce migliaia di edifici e di elfi! Quanto pensate che spenda in bollette energetiche e cosa può fare per ridurre il suo impatto sull’ambiente?
Poiché il trasporto di questi giocattoli ai bambini viene effettuato da renne magiche, conteremo solo la produzione dei giocattoli, non il trasporto.
Il mercato globale dei giocattoli vale circa 105 miliardi di dollari (secondo Statista), di cui il 40% è dedicato ai giocattoli natalizi (secondo Toy Market) – 42 miliardi di dollari.
✅ Supponendo che il costo energetico della produzione di un giocattolo sia del 5%, la bolletta energetica annuale di Babbo Natale è di 2,1 miliardi di dollari.
Poiché il processo di produzione dei giocattoli avviene in edifici di tutto il mondo dotati di illuminazione, riscaldamento, aria condizionata e ventilazione, sarebbe facile controllarli e generare un risparmio energetico del 20%… circa 420 milioni di dollari all’anno!
E ridurre l’impatto delle emissioni di carbonio
La bolletta energetica di Babbo Natale è di 2,1 miliardi di dollari all’anno e 1 MWh = 150 dollari: Babbo Natale consumerebbe quindi 14TWh di energia per produrre tutti i giocattoli di Natale.
E 1 MWh = circa 200 kg di CO2 in media, quindi la produzione di giocattoli di Babbo Natale peserebbe 2,8 milioni di tonnellate di CO2!
E, controllando i suoi edifici, EFICIA avrebbe potuto ridurre il suo impatto ambientale del 20%, riducendo il consumo di energia.
🎁 È l’equivalente di una città di circa 56.000 abitanti (1 italiano medio emette circa 11 tonnellate di CO2 all’anno).
A Babbo Natale e a tutti gli elfi che fanno giocattoli per i bambini tutto l’anno: possiamo aiutarvi a generare risparmi energetici senza interrompere la vostra attività.
Migliorare efficacemente l’ambiente di lavoro senza cambiare le abitudini
Nell’ambito della Settimana della qualità della vita sul lavoro, Alric Marc, CEO di EFICIA, offre la sua visione di quei dettagli che possono effettivamente migliorare un ambiente di lavoro senza cambiare le abitudini.
La qualità della vita sul posto di lavoro non è solo associata alla Responsabilità Sociale d’Impresa, ma è anche un’area a cui le aziende devono prestare attenzione se vogliono rimanere competitive. Infatti, in estate, i dipendenti perderebbero 7,5 minuti al giorno per cambiare il termostato dell’aria condizionata (secondo uno studio d’Andrews Sykes).
– Temperatura troppo bassa in inverno
– Temperatura troppo alta in estate
– Qualità dell’aria e ventilazione degli spazi
– Luce non adatta all’ambiente di lavoro
Per ovviare a questo tipo di problema, esistono soluzioni che consentono ai dipendenti di lavorare in un ambiente in cui il funzionamento delle apparecchiature – riscaldamento, condizionamento, ventilazione o illuminazione – è ottimizzato per garantire il comfort fin dal loro arrivo sul posto di lavoro.
Le nuove tecnologie consentono di valutare la qualità dell’aria, dell’ambiente e del comfort termico, anche grazie agli oggetti connessi. EFICIA ha sviluppato un indice, l’ICE, che tiene conto di una serie di parametri e che permette di misurare il comfort di clienti, dipendenti, agenti di servizio, ecc. in un determinato momento.
“Le tecnologie sono uno strumento eccellente per gestire l’attività negli edifici, ma richiedono il supporto umano nel tempo, sia per controllare i consumi, sia per massimizzare il funzionamento o semplicemente come parte di un approccio allo sviluppo sostenibile“, spiega Alric Marc.
Eficia ha ottenuto il marchio triplo oro per il terzo anno consecutivo
Le Nazioni Unite assegnano il triplo label d’oro a EFICIA per il terzo anno consecutivo nell’ambito del programma “Climate Neutral Now”.
Perché accompagnare le aziende nella loro transizione energetica ci imponeva di essere un modello per gli altri…
EFICIA, giovane e innovativa azienda francese specializzata nella gestione dell’energia per gli edifici del terziario, ha ottenuto per il terzo anno consecutivo il marchio triplo oro dell’ONU nell’ambito del programma Climate Neutral Now. Questo premio simboleggia da solo l’impegno di EFICIA nella costruzione di un mondo in evoluzione in cui ogni azienda deve diventare protagonista del cambiamento della sfida climatica.
Lanciata nel 2015, l’iniziativa Climate Neutrality Now mira a “incoraggiare tutti i cittadini ad agire per contribuire a raggiungere l’obiettivo di un mondo neutrale dal punto di vista climatico entro la metà del secolo, in linea con l’Accordo di Parigi”. A differenza dei vari marchi CSR esistenti sul mercato francese, il marchio ONU è dedicato al carbonio. Il programma prevede tre azioni da parte delle aziende che ne fanno richiesta: quantificare le emissioni di carbonio, ridurle del 5% all’anno e compensarle. Per aiutare le imprese in quest’ultimo caso, l’ONU ha istituito un sistema di finanziamento dei progetti di compensazione.
Ogni giorno EFICIA assiste i propri clienti nel miglioramento delle prestazioni energetiche dei loro edifici. La quantificazione dell’impatto e dei guadagni in termini di emissioni di carbonio delle aziende che le danno fiducia è quindi parte integrante del suo approccio.
“Lavorare per aiutare i nostri clienti a risparmiare energia non deve generare un maggiore impatto di carbonio da parte nostra. Le aziende del nostro ecosistema devono essere degli esempi e questo è sempre stato un elemento essenziale del nostro approccio. Ho quindi costruito uno strumento interno per calcolare l’impatto di carbonio di ogni nostro acquisto, anche di una semplice penna”, spiega Alric Marc, fondatore e presidente di EFICIA. “La nostra prima osservazione è stata che permettiamo ai nostri clienti di ridurre le loro emissioni 30 volte di più di quanto ne emettiamo noi e ci è sembrato ovvio fare tutto il possibile per ridurre il nostro impatto e ci siamo impegnati in vari progetti per compensare tutte le nostre emissioni. Ad esempio, abbiamo contribuito a finanziare la creazione di centrali idroelettriche in Cile e in India, Paesi che producono ancora la maggior parte dell’elettricità dal carbone.
È il terzo anno consecutivo che EFICIA ottiene il massimo dei voti in tutte e tre le aree dell’iniziativa Climate Neutrality Now.