Leroy Merlin ed EFICIA rafforzano il loro impegno nella gestione sostenibile dell’acqua
Sviluppo durabile, risparmio di energia negli edifici, aumento dei prezzi dell’energia … Ne sentiamo parlare ogni giorno, soprattutto perché l’edilizia è uno dei maggiori consumatori di energia in Italia. Stanno emergendo molte soluzioni e tecnologie per aiutare le aziende a navigare tra i vari vincoli e opportunità. Ma che dire del ruolo dell’essere umano in queste questioni?
Usi quotidiani: un impatto considerevole
Mentre le nuove tecnologie legate a l’IoT e all’Big Data si moltiplicano nella performanza energetica e in un modo più generale, nel settore dell’edificio, il fattore umano resta il più importante per generare dei risparmi d’energie o delle azioni ambientale.
E, prima di collegare l’edificio e di ricorrere a un servizio di telecontrollo delle apparecchiature – il più efficace oggi per massimizzarne il funzionamento – ci sono molte azioni rapide, semplici ed efficaci da intraprendere da parte degli utenti.
Tutto inizia con l’approccio degli occupanti al consumo di elettricità. Se a casa la bolletta e le luci spente hanno un impatto diretto sul portafoglio, è vero che in ufficio o negli edifici pubblici la sensazione è ben diversa.
La prima azione è quindi quella di sensibilizzare le persone a gesti eco-responsabili e di spiegare che il problema non è “chi paga la bolletta” ma “quali conseguenze” le nostre abitudini di consumo possono avere sull’ambiente e sull’utilizzo delle risorse energetiche. Sia in casa che fuori, le abitudini di ognuno dovrebbero contribuire al risparmio energetico.
Naturalmente, la luce non è l’unica leva per una buona transizione energetica: il riscaldamento è ancora una delle spese maggiori per le famiglie e le aziende. E per quanto riguarda la luce, se in casa stiamo attenti a non aumentare la bolletta mantenendo il riscaldamento a 20°, in inverno è più facile portare la temperatura a 25°. Tuttavia, il comfort termico ideale è vicino ai 20° e questa temperatura è sufficiente a preservare un comfort termico ottimale per gli occupanti.
L’utente responsabile ha un enorme impatto sull’ottimizzazione energetica, soprattutto perché esistono modi per trovare il giusto equilibrio tra consumo e comfort.
Nuove tecnologie: autosufficienti?
È un’idea errata comune che la tecnologia possa automatizzare tutto. Ma una tecnologia, per quanto perfetta, senza il controllo umano, presenterà necessariamente delle derive o una mancanza di ottimizzazione.
In effetti, sempre più edifici cosiddetti “connessi” vedono le loro prestazioni ridursi nel tempo e andare incontro a molteplici malfunzionamenti. Nel primo anno, i sistemi installati funzionano senza alcuna supervisione, ma con l’evolversi dell’edificio, la moltitudine di sistemi inizialmente programmati finisce per non soddisfare le aspettative, per mancanza di attenzione.
L’intervento umano rimane quindi essenziale per il corretto funzionamento dei siti ed è complementare all’automazione; ad esempio, per un edificio il cui utilizzo era inizialmente previsto per 13 ore, si ridurrebbe a 10 ore. Un manutentore o un tecnico o uno specialista dell’energia deve regolare i parametri per ottimizzare il funzionamento e continuare a generare risparmi energetici.
In definitiva, le tecnologie sono un ottimo strumento per gestire l’attività negli edifici, ma rimangono un aiuto controllato nel tempo, per l’essere umano; sia che si tratti di controllare i consumi, massimizzare il funzionamento o semplicemente in un approccio di sviluppo sostenibile.
Monitoraggio energetico: il tocco umano
Nel settore edilizio e nelle professioni di manutenzione e gestione dei cantieri, le analisi dei consumi e il monitoraggio dell’energia stanno diventando sempre più importanti nel pensare le attività delle aziende.
Allo stesso tempo, negli ultimi anni, le industrie sono diventate digitali. Il risultato è un’elevata produzione di dati energetici provenienti da contatori, sensori, macchine, automatismi, oggetti connessi e così via. Queste informazioni sono una vera miniera d’oro, spesso poco sfruttata.
Numerose tecnologie e strumenti consentono oggi di monitorare questi dati in tempo reale e di riportare informazioni critiche sull’attività, come guasti o malfunzionamenti. Tuttavia, questi avvisi rimangono insufficienti perché non forniscono alcuna soluzione o azione.
E poiché segnalare i malfunzionamenti non è sufficiente, l’intervento umano rimane essenziale per il corretto funzionamento di un edificio. Ad esempio, se il consumo di un sito aumenta quando fa caldo, perché non installare pannelli fotovoltaici come soluzione? I dati e le tecnologie che li raccolgono e li riportano non possono guidare le decisioni di investimento.
È infatti la combinazione di esperienza umana e dati accurati che migliorerà in modo sostenibile le prestazioni energetiche degli edifici. E come tale, deve mantenere il controllo della transizione energetica.
Infine, sebbene un edificio sia spesso costruito per uno scopo specifico, la sua durata di vita, in media tra i 50 e i 100 anni, implica inevitabilmente un’evoluzione delle sue funzioni principali. Gli uffici possono essere trasformati in piscine, hotel, ecc.
Tutti questi esempi dimostrano che rinunciare all’elemento umano in un progetto di ottimizzazione energetica non è né auspicabile, né realistico, né convincente.
Di Alric MARC, direttore generale di EFICIA.